"CHI UCCIDERA' LA PSICOANALISI"


Chi ucciderà la psicoanalisi, un libro di Graziella Magherini, l'autrice de "La sindrome di Stendhal".
Editore Ponte alle Grazie, Firenze 1996, pagine 176, £ 23.000.

Graziella Magherini passa in rapida rassegna le principali scoperte di Freud, le modalità della diffusione nel mondo delle teoria psicoanalitica, i contributi dei maggiori psicoanalisti che hanno operato nel corso del XX secolo, le psicoterapie che ne sono derivate.

Interviene sulle ragioni della contrapposizione fra terapia con psicofarmaci e terapia psicologica.

Affronta il tema dell'incontro di fine secolo fra psicoanalisi e mondo virtuale, e Internet.
Attraverso un dibattito a tutto campo in cui vengono citati autori, metodi, farmaci e "guerre sante" di un'avventura che parrebbe destinata al declino, emerge una visione d'insieme e senza ombre dello stato attuale della scienza che nacque a Vienna, alle prese con le sfide del nostro tempo.


"WHO IS KILLING PSYCHOANALYSIS"


"Who Is Killing Psychoanalysis" is a new book by Graziella Magherini, the author of "La sindrome di Stendhal" (The Stendhal Syndrome).

Published by Ponte alle Grazie. 176 pages; 23,000 Italian Lire.

Graziella Magherini recounts briefly Freud's main discoveries, the worldwide diffusion of psychoanalytic theory, the contributions of the greatest 20th century psychoanalysts, and related psychotherapies.

She explores the reasons for the clash between psychopharmacological and psychological therapies.

She further comments on the interface between psychoanalysis, the virtual world, and the Internet that are emerging topics in the closing years of this century.


PREMESSA DELL'AUTRICE

Questo libro nella mia intenzione poteva essere come un lungo articolo di giornale o, se si vuole, una sorta di intervista a me stessa.

L'intenzione era anche un'adesione al desiderio dell'editore, il quale mi aveva chiesto di scrivere le mie opinioni - le opinioni di una persona a lungo impegnata nello studio e nella pratica psicoanalitica e psichiatrica - su alcuni problemi relativi appunto alla psicoanalisi e alla cura dei disturbi psichici.

Diversi argomenti riguardano temi ricorrenti:

A queste domande, e risposte, è dedicata parte del testo.

Ma una domanda sovrasta tutte le altre.
Adesso è venuto il momento del biologismo e del digitalismo.
Il primo con l'ostentata certezza che la biologia risolverà il problema della mente e i farmaci guariranno tutti i disturbi psichici. Il secondo con la fuga nella realtà virtuale, con la temporanea scissione fra il nostro corpo e la nostra mente.
Biologismo e digitalismo sono i due possibili killer della psicoanalisi? Il biologismo trasmette "onnipotenza" con l'ingenuità di ritenere che la vita mentale, i comportamenti, i sentimenti, gli stati d'animo, gli affetti siano la diretta espressione delle modificazioni di sostanze chimiche prodotte da cellule nervose, da neurotrasmettitori.
Al di fuori delle esperienze personali, della propria storia, delle proprie spinte ideali.
Il digitalismo lasciando il soggetto biologico, il corpo in un preciso spazio fisico durante un altrettanto esatto momento temporale, trasferendo la nostra mente in un luogo imprecisato dove non contano più le cose che si toccano o che sono state toccate: la storia, la geografia, il sesso, la bellezza...

Per arrivare dove fluttuano solo intelligenze, ovvero nel primo e vero regno della comunicazione globale:

Internet.

Qualcuno ucciderà la scienza nata da Freud per fare posto ai "razionali" biologismo e digitalismo?

Spero che il lettore apprezzi un testo "veloce" su questi interrogativi, un testo che gli consenta delle risposte dopo uno sguardo sullo "stato dell'arte" della psicoanalisi e una riflessione su una "prospettiva per la psicoanalisi", quali potrebbero derivargli da una "conversazione in salotto" con una psicoanalista.

Firenze, aprile 1996 Graziella Magherini

vai all'indice
torna all'inizio
Torna alla pagina principale


INTRODUZIONE

Consciamente crediamo di essere fatti in un certo modo, inconsciamente potremmo pensare di essere tutt'altro.

Ci abbiamo messo cent'anni per capirlo.
Ed ora il biologismo vuole convincere che siamo solo cervello, che la mente è un sistema di reazioni chimiche e impulsi elettrici.

Il biologismo vuole uccidere la psicoanalisi? Adesso è venuto anche il momento della realtà virtuale, della temporanea scissione - in Internet - fra il nostro corpo e la nostra mente.

Metteremo dei lettini che non esistono? Apriremo degli studi in rete per chi "naviga"?

Graziella Magherini nel suo libro mette in luce con grande chiarezza come la psicoanalisi abbia generato metodi per la conoscenza di sé ed efficaci strumenti di terapia dei disturbi psichici.

Spiega quello che si deve sapere sul mondo delle psicoterapie e come le scoperte della psicoanalisi abbiano indicato a genitori, insegnanti, medici quali tappe e quali crisi il bambino attraversi dalla nascita all'adolescenza.

Attraverso un dibattito a tutto campo in cui vengono citati autori, metodi, farmaci e "guerre sante" di un'avventura che parrebbe destinata al declino, emerge una visione d'insieme e senza ombre dello stato attuale della scienza che nacque a Vienna, alle prese con le sfide del nostro tempo.

torna all'inizio
Torna alla pagina principale


INDICE



torna all'inizio
Torna alla pagina principale

PROFILO DELL'AUTRICE

Graziella Magherini

è una delle più autorevoli psichiatre psicoanaliste di orientamento freudiano in Italia.
Ha maturato una lunga esperienza di lavoro nelle strutture psichiatriche pubbliche dirigendo il Dipartimento di salute mentale del centro di Firenze e il reparto psichiatrico di Santa Maria Nuova.
E' autrice ben nota per i suoi interessi interdisciplinari fra psichiatria, psicoanalisi e scienze umane.

Fra i suoi libri più conosciuti si segnalano:



vai all'indice
torna all'inizio
Torna alla pagina principale

QUARTA DI COPERTINA

La psicoanalisi di oggi in cosa è affine e in cosa diverge dalle teorie originarie e dalla pratica terapeutica leggendariamente elitaria?
E' psicoanalisi solo quella che si rifà direttamente a Freud?
Quante psicoterapie esistono?
I disturbi psichici si curano meglio con la psicoterapia o con le "pillole"?

[...] E' forse già nata una nuova forma di psicoterapia, la psicoterapia virtuale?
[...]lo spazio virtuale, il cyberspazio sarà, presto, anche uno dei "teatri" in cui si muoverà la vita mentale di molti, nei suoi aspetti di normalità e di patologia
[...] La realtà interna si può mettere in rapporto con la realtà virtuale, accendendo la fantasia, soddisfacendo il desiderio, il senso di onnipotenza.

Che cosa si prospetta allora alla psicoanalisi di fronte a questi cambiamenti epocali?
Resisterà alla tentazione di rinchiudersi di nuovo nel suo castello, con aritocratico distacco? [dal libro]

Un'analisi lucida e provocatoria dello stato attuale, dei significati e delle possibilità della psicoanalisi alla fine del secondo millennio.

vai all'indice
torna all'inizio
Torna alla pagina principale


1

La psicoanalisi ha avuto fin dall'inizio amici e nemici che nel corso degli anni si sono spesso scambiati le parti.
A volte gli atteggiamenti adottati nei suoi confronti sono suggeriti da pregiudizi e non dalla lettura di testi psicoanalitici.
Oppure dal clima politico: il comunismo e il fascismo l'hanno avversata in modo irriducibile.
La psicoanalisi, appena si fu evoluta su essenziali basi teoriche, entrò in rotta di collisione con i totalitarismi del Novecento, marxismo-leninismo, fascismo e nazismo.
Le ragioni sono in parte ravvisabili nella incompatibilità fra una disciplina "critica" tesa a sviluppare l'individualità, qual è la psicoanalisi, e la teoria e la pratica dello stato totalitario, detentore di certezze assolute.
L'avversione alla psicoanalisi trova un terreno fertile in chi ama le certezze fornitegli da ideologie e credenze consolidate, in chi teme di doversi mettere in discussione.

torna all'indice
torna all'inizio
Torna alla pagina principale

2

Una teoria che rimane. Attacchi che si ripetono

Dal trauma reale a quello immaginario.
La psicoanalisi si ritrova ancora oggi a dover riflettere su imponenti fenomeni sociali improntati alla violenza: guerre ed eccidi che non hanno niente da invidiare a quelli dei peggiori tempi del passato, violenze fra le persone, dagli omicidi dei serial killer a quelli degli adolescenti che uccidono i genitori, dagli stupri alla violenza sessuale sui bambini.
Quest'ultima in particolare ci riporta agli albori della psicoanalisi, quando Freud pensava ai traumi sessuali infantili reali come causa di nevrosi.
Egli in un primo tempo attribuì l'insorgere di disturbi mentali appunto a traumi sessuali infantili reali.
Dopo pochi anni cambiò idea e fu per lui molto doloroso fare una pubblica confessione di tale inversione di marcia, pensando che anche questa dimostrazione di onestà intellettuale avrebbe dato luogo ad attacchi.

torna all'indice
torna all'inizio
Torna alla pagina principale


3

Alla ricerca dei nuclei originari dello sviluppo

Non tutti sanno che dopo Freud studiosi geniali e ricercatori accurati hanno rielaborato, approfondendole e rinnovandole, molte delle tesi freudiane originarie.
Oggi, la psicoanalisi, nata da Freud, è diversa da quella delle origini sotto molti aspetti.
Il rinnovamento e l'arricchimento della psicoanalisi sono avvenuti ed avvengono su due direttrici principali:


Le ricerche di psicoanalisi, dopo Freud, sono andate sviluppandosi in modo particolare in Inghilterra, negli Stati Uniti d'America, in Germania, con un certo ritardo in Francia e in altri paesi, fra i quali l'Italia; fra i paesi del Sud America si sono sviluppate specialmente in Argentina.
All'interno del movimento psicoanalitico sono emerse diverse impostazioni teoriche, alcune complementari a quelle freudiane originarie, altre più innovative.
Tutte hanno contribuito ad approfondire la conoscenza dell'inconscio del singolo e dei gruppi; a individuare le influenze della vita inconscia sulla crescita; a progredire nella scoperta del "gioco" fra realtà interna e realtà esterna; a indagare sull'impatto che la presa di coscienza di questa dimensione dell'uomo possa avere nella
vita del singolo, nell'allevamento del bambino, nell'educazione, nella medicina, nei rapporti sociali, nella vita dei gruppi.

torna all'indice
torna all'inizio
Torna alla pagina principale

4

Dimensione clinica della psicoanalisi

Un grande fervore di studi psicoanalitici contraddistingue i nostri anni; e la popolazione, di tutte le classi sociali, riserva molta attenzione alla psicoanalisi e agli psicoanalisti.
Ma questi anni sono anche contrassegnati da un rinnovato diffuso interesse per la magia, per l'occultismo.
Sono i libri sull'argomento, i romanzi che hanno come sfondo la cabala, le trasmissioni televisive a rivelarcelo.
I filosofi della scienza e gli storici delle idee ci hanno convinti che razionalità e irrazionalità, scienza e magia sono destinati a convivere, che è errato supporre che la scienza avanzando elimini ogni credenza nell'occultismo e nelle magie.
Pertanto è quasi inevitabile la confusione di idee intorno al dominio dei trattamenti derivati dalla psicoanalisi, nel quale il progresso non procede con formule matematiche e dove la formalizzazione, come la indicano i logici, è ardua e il linguaggio può essere a volte incomprensibile.
E' importante perciò acquisire le informazioni essenziali, che possano consentirci di comprendere a quale categoria assegnare un metodo terapeutico di natura psicologica, nel quale possa capitare di imbatterci.
Il fisico-matematico Roger Penrose propone una "quadruplice classificazione delle teorie come superbe, utili, provvisorie e sbagliate": l'importante è riuscire ad assicurarci che la teoria nella quale ci fossimo imbattuti non appartiene alla quarta classe.

torna all'indice
torna all'inizio
Torna alla pagina principale


5

Biologisti e psicologisti sul palcoscenico della disputa

Il XX secolo ha assistito a un grande progresso parallelo della biologia e della psicologia, quest'ultima rinnovata in massima parte dal movimento scientifico-culturale psicoanalitico.
Due "ideologie", a quelle scienze collegate, si aggirano fra noi: lo "psicobiologismo", che vuole spiegare la vita mentale con formule e reazioni chimiche e impulsi elettrici; lo "psicologismo", che nega alla biologia la capacità e il diritto di occuparsi della "mente": "si occupi del cervello, lasci stare la mente".
"Psicobiologismo" e "psicologismo" da distinguere nettamente dalle due scienze, psicobiologia e psicologia.
Non è certo una disputa nuova; ritorna ora come dissidio fra "orientamenti terapeutici", fra chi sostiene che le uniche terapie dei disturbi mentali scientificamente dimostrate sono quelle farmacologiche (e fisiche come l'elettroshock) e chi sostiene che i farmaci non servono o sono dannosi e non bisogna darli anche per ragioni "ideologiche".

torna all'indice
torna all'inizio
Torna alla pagina principale


6

Psicoterapia virtuale

La psicoanalisi, alla fine del secolo scorso e all'inizio di questo, nasceva e andava sviluppandosi nello scenario della ricca borghesia absburgica, in circoli ristretti di scienza e cultura i cui riferimenti oltre a Vienna erano Parigi, Berlino, Londra.
L'accettazione e le repulse, le discussioni e le reazioni alle proposte di Freud avevano per scena convegni scientifici, salotti mondani: decine o centinaia di persone.
Niente o assai poco poteva giungere agli strati meno elevati delle popolazioni. Nei primi dieci anni dopo le osservazioni iniziali, le discussioni sulla psicoanalisi si svolgevano tra Freud e pochi intimi: in Italia, come si è visto, cominciarono a diffondersi in ambienti molto limitati quando l'impero absburgico era già da diversi anni crollato e la borghesia viennese aveva da tempo cessato di essere la culla, non priva di contrasti, della nuova "scienza dell'anima".

torna all'indice
torna all'inizio
Torna alla pagina principale



La sindrome di Stendhal


PREMESSA

Sindrome di Stendhal è diventata un'espressione del lessico comune per indicare un malessere davanti a un'opera d'arte.

L'espressione deriva dal titolo di un libro della psichiatra psicoanalista fiorentina Graziella Magherini.

Il libro trae spunto dall'osservazione, in molti anni di attivit come psichiatra responsabile del Servizio per la salute mentale dell'Arcispedale di Santa Maria Nuova di Firenze, di turisti stranieri giunti d'urgenza al servizio e, spesso, ricoverati in preda a uno scompenso psichico acuto: episodi improvvisi e clamorosi, il cui studio ha permesso di rilevare strette relazioni con il viaggio in città d'arte.

A questi casi facevano riscontro altri osservati nella pratica clinica ambulatoriale.
L'osservazione dei singoli casi ha permesso di verificare che, nel corso delle crisi, si animano vicende profonde della realtà psichica.
E il viaggio diventa anche un'occasione di conoscenza di sé.

"Sindrome di Stendhal" è la definizione data dall'autrice a episodi di sofferenza mentale colti in turisti in visita a citt d'arte.

Il richiamo a Stendhal vuole dare rilievo a questo tipo di viaggio in quanto evento fattore-fattore significativo di crisi.

Una situazione che lo scrittore francese, viaggiatore e capostipite insigne del moderno turista, descrisse in alcune pagine del suo journal.
L'osservazione dei singoli casi ha permesso di verificare che, nel corso delle crisi, si animano vicende profonde della realtà psichica e si riattiva la vitalità della sfera simbolica personale. E il viaggio diventa pure, nella sue soste tanto attese nelle città sognate, un'occasione di conoscenza di sé.

Psicoanalisi, letteratura, storie personali compongono una trama di emozioni e di sentimenti risvegliati dal viaggio, puntando, nell'ultimo capitolo (La vacanza della mente), a un tentativo di comprensione che si inserisce in una linea interpretativa da Freud a Winnicott a Bion, e che conduce a una riflessione sul funzionamento della mente nel viaggio e nel confronto fra sé e l'opera d'arte..

Firenze, aprile 1996 Graziella Magherini



INTRODUCTION


"Stendhal syndrome" has become a commonly used expression to refer to a traveller's psychological disturbance triggered by a work of art.

The term derives from the title of a 1989 book by the Florentine psychiatrist and psychoanalyst, Graziella Magherini.

During her many years as chief psychiatrist of the Mental Health Service at Florence's Santa Maria Nuova Hospital, professor Magherini had occasion to observe foreign tourists in the grip of psychiatric crises which were typical of sudden onset, brief and usually benign.

Study of these episodes revealed their close relationship with travel to cities of great art. Clinical probing of individual cases enabled Magherini to establish that the impact of artistic masterpieces can touch and bring to the surface repressed e motional experiences.

In this way, a voyage can ultimately lead to self-knowledge.

Magherini applied Stendhal's name to the cluster of symptoms she observed and studied, because in 1817 the French writer described a severe malaise he suffered white visiting and viewing the marvels of the church of Santa Croce in Florence.

vai all'indice
torna all'inizio
Torna alla pagina principale


INTRODUZIONE

L'interesse suscitato dalla casistica del turista che, nel corso di un viaggio in città d'arte - viaggio organizzato o no, che sia effettuato da solo o in gruppo, con amici o familiari - cade preda dell'angoscia quando dovrebbe solo sperimentare un godimento estetico sta a indicare una diffusa "sensazione", se non proprio una consapevolezza, della difficoltà a contenere emozioni che fuoriescano dalla norma del proprio habitat. .

torna all'inizio
Torna alla pagina principale



INDICE
Capitolo I . Capitolo II . Capitolo III . Capitolo VI . Capitolo V



torna all'inizio
Torna alla pagina principale


QUARTA DI COPERTINA

Henry, un giovane americano turista a Firenze, arriva alla mia consultazione accompagnato da un amico fiorentino, angosciato e allarmato: alla mostra di Caravagio in palazzo Pitti, aveva cominciato a sentirsi turbato dal sistema di luci che alternativamente illuminavano i quadri e poi li lasciavano in totale oscurità .

Le oscillazioni di luce e buio lo disorientavano causandogli una perdita di senso della sua esistenza così come del senso dei quadri.

Quello che lo sconvolse del tutto fu il dettaglio di un altro quadro, il ginocchio del Narciso. In questo dipinto, il ragazzo ritratto è in ginocchio davanti a uno specchio d'acqua nel quale egli può vedere soltanto una parte di quanto l'osservatore del quadro può vedere di lui.

Sembra che il ragazzo sia accovacciato sulle gambe, quasi seduto su una delle gambe, con un ginocchio spinto in primo piano: di fatto il ginocchio è il centro fisico del quadro, è l'oggetto più luminoso, è pienamente evidente, ma il ragazzo non lo vede riflesso nell'acqua perché il suo angolo visuale non glielo concede. Il ginocchio si era trasformato agli occhi del giovane turista in uno spesso, nodoso bastone proiettato all'esterno come per colpirlo. Il ginocchio, divenuto bastone, in tutta la sua minacciosi, appariva isolato, separato dal suo contesto. Henry temette di impazzire e fuggì via..

vai all'indice
torna all'inizio
Torna alla pagina principale


Capitolo 1

Volgiamoci ora ad alcuni dei grandi viaggiatori classici, ai quali l'Italia si è rivelata una meta essenziale per la loro formazione intellettuale: non a caso essi ne hanno scritto nei modi supremi di un "turismo dell'anima".

Le loro esperienze possono aiutare a c omprendere le valenze psicologiche del viaggio, anche di quello odierno, pur nelle diversità delle condizioni storiche, oltre che dei presuppposti culturali..

torna all'indice
torna all'inizio
Torna alla pagina principale


Capitolo 2

"Sindrome di Stendhal" è un termine che abbiamo derivato dalle emozioni descritte in Rome, Naples et Florence del 1817, Promenades dans Rome del 1829, Mémoires d'un turiste del 1838, opere nelle quali lo scrittore francese registra del viaggio non la sola valenza culturale, ma la scala delle reazioni psichiche.

In particolare ci riferiamo, come abbiamo visto, a una pagina di Rome, Naples et Florence in cui si parla della visita nella basilica di Santa Croce e della crisi che coglie lo scrittore all'interno della chiesa, costringendolo a uscire all'aperto, nella piazza, per risollevarsi da una vertiginosa attrazione di storia accumulata e di memorie incise nella pietra secolare della basilica e della città..

torna all'indice
torna all'inizio
Torna alla pagina principale


Capitolo 3

Il disagio, i sintomi descritti nel capitolo precedente possono comportare, in particolari circostanze, un ricovero in ospedale.

L'ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze, situato nel cuore del centro storico, monumento esso stesso della città antica e del dolore dei suoi abitanti, ha rappresentato e rappresenta un osservatorio privilegiato.

Da molti anni, infatti, la nostra attenzione è stata attratta da un fenomeno peculiare quale l'arrivo al pronto soccorso di turisti stranieri in situazione di improvviso disagio psichico, tale a volte da richiedere il ricovero nel reparto di diagnosi e cura psichiatrica..

torna all'indice
torna all'inizio
Torna alla pagina principale


Capitolo 4

Tra i viaggiatori di tutti i tempi, Sigmund Freud, viaggiatore di eccezionale tempra, formidabile energia e inesausta curiosit , merita un posto di grande rilievo.

Non tanto, e comunque non solo, per la topografia dei suoi viaggi, quanto per l'intensit emozionale dell'esperienza legata al movimento e alla scoperta, per la voracità dei suoi desideri di esplorazione - e il termine "fame" appare idoneo a rappresentarla - caratteristiche che fanno di Freud un singolare innesto di un esploratore d'altri tempi, proteso alla scoperta geografica, nel moderno esploratore introspettivo, ...

torna all'indice
torna all'inizio
Torna alla pagina principale


Capitolo 5

In Freud troviamo talvolta una concezione tragica della Kultur: essa viene intesa non soltanto come strumento di incivilimento, ma anche come mezzo di una insanabile scissione della personalità, determinando repressione e rimozione di cospicue parti di essa.

Ma si può dire che tale pessimismo è in relazione con l'idea stessa della cura psicoanalitica, secondo la quale "dove era l 'Es, là l'Io sarà", posizione da intendersi non come dominio, come controllo dell'Io sulla vita pulsionale, ma nel senso di una reciproca integrazione di queste due sfere.

torna all'indice
torna all'inizio
Torna alla pagina principale


Copyright © by ITALIAN